Cava d'Ispica



A 10 km da Modica si trova l’area archeologica di Cava D’Ispica, una lunga incisione sull'altopiano modicano che scorre lungo una valle di 14 km nei territori di Modica e Ispica. Questo grande parco archeologico offre uno scenario naturale suggestivo fatto di fitta vegetazione mediterranea e storia incisa nelle rocce calcaree che resistono in un ambiente incontaminato. Abitazioni trogloditiche, piccoli santuari, chiese rupestri e necropoli sono scavate sulle pareti rocciose. 

La vallata, immersa nella tipica vegetazione della macchia mediterranea, custodisce necropoli preistoriche, catacombe cristiane, oratori rupestri, eremi monastici e nuclei abitativi di tipologia varia che si sono succeduti ininterrottamente dalla Preistoria (Antica età del Bronzo) fino almeno al XIV secolo.



Cenni storici
Secondo l'archeologo Biagio Pace Cava Ispica è una delle più grandi curiosità archeologiche della Sicilia per il suo aspetto pittoresco e il grande numero di escavazioni nelle pareti rocciose del suo lungo corso fin nell'altopiano di Modica. La particolare morfologia della cava, a forma di gola, il tipo di roccia, la posizione naturalmente adatta alla difesa, la prossimità del mare, hanno contribuito a rendere questo luogo uno dei maggiori insediamenti rupestri della Sicilia. Ancora oggi, nonostante diverse ricerche da parte di studiosi, non si conosce molto sulla Cava Ispica.

Il sito, infatti, non è mai stato studiato conducendo una regolare campagna di scavi ed ancora oggi ci si deve accontentare di ricerche parziali. La difficoltà nell'interpretazione di dati riferibili ad un arco cronologico particolarmente ampio, comprendente età protostoriche e storiche, non consente di precisare l'epoca in cui nella Cava si stabilì il primo insediamento umano.


Il sito costituiva un luogo particolarmente adatto ad una popolazione primitiva in quanto offriva rilevanti difese naturali e risorse necessarie alla sopravvivenza.

Fra i reperti preistorici più importanti, oltre a numerose ceramiche, lame ed accette di selce, coltelli di ossidiana e altri reperti in selce, al museo civico di Modica si conserva il famoso osso a globuli di colore nero ritrovato presso la cosiddetta "tomba del principe" di contrada Baravitalla, appartenente ad una categoria di oggetti abbastanza rari rinvenuti in Sicilia, in Grecia e a in Asia Minore.


Le prime grotte sarebbero da attribuire ai Sicani, qui vissuti per molti secoli. I Siculi, invasa la Sicilia (vedi Storia della Sicilia), si impadronirono degli insediamenti sicani della Cava Ispica e ne fondarono di nuovi formando nuove comunità che permasero fino al terremoto del 1693. Si hanno poche tracce delle grotte durante il periodo greco e quello romano. Per sottrarsi alle persecuzioni, le popolazioni cristiane del luogo si rifugiarono nelle grotte della Cava dove scavarono piccoli luoghi di culto o riadattarono a tale scopo ambienti già esistenti, decorandoli con immagini sacre.

Dopo il tremendo terremoto del 1693 gran parte della popolazione che abitava la parte Sud del sito si trasferì in una nuova città, denominata Spaccaforno, che solo nel 1936 mutò nome in Ispica. Da allora per la Cava iniziò un lungo periodo di abbandono.



Da vedere

Il ginnasio è un ambiente scavato nella roccia di età ellenistico-romana e riportato alla luce solo di recente. Esso è costituito da due sale comunicanti e corredate di sedili laterali. La stanza sulla destra presenta una parete franata ed è dotata di vasche per abluzioni. L'ambiente di sinistra è il meglio conservato nonché il più interessante. In esso si notano ancora delle incisioni in greco che designavano i posti a sedere.

Ginnasio

La catacomba denominata Larderia, tra le numerose esistenti in zona, è indubbiamente la più nota. È la più grande della Sicilia, dopo quella di S. Giovanni a Siracusa, ed ha una estensione di oltre 500 m². Si trova all'estremo nord della Cava Ispica e fa parte di un grande complesso sepolcrale.

Larderia

L'ingresso della catacomba immette in un ampio vestibolo, da cui si dipartono tre corridoi: quello centrale si addentra nella cavità della roccia per oltre 40 metri; gli altri due, laterali, sono di lunghezza minore.

La Spezieria di un ambiente costituito da una grande sala a pianta quadrangolare. Le pareti presentano decine di incavi che fanno pensare a mensole e ripostigli dove collocare e sistemare ordinatamente vasi e contenitori di unguenti, creme, pozioni d'erbe di varia natura.

La Chiesa rupestre di Santa Maria si trova a sinistra delle grotte cadute e del Camposanto. Il prospetto è franato ma si nota una scala a chiocciola e tracce di un affresco di crocifissione con una didascalia in latino lignum mortis e S. Johannes. Restano inoltre di ambienti interni ormai parzialmente ricostruibili nella loro forma.

Larderia

Il Camposanto è una necropoli cristiana del IV secolo: sulla parete di uno dei sepolcri è inciso un simbolo cristiano. Si contano nel complesso 60 fosse terragne, loculi sovrapposti e un gran numero di sarcofagi scavati nella roccia. Vi sono due sezioni, la prima sezione, comprende 25 tombe disposte in vario modo; nella seconda sezione, che si estende verso Nord, ci sono 24 tombe.

Camposanto

La Grotta della Signora presenta una singolare volta a cupoletta: è un esempio monumentale di tomba a tholos nella parte settentrionale della Cava.
La grotta è stata utilizzata come luogo di culto nel periodo bizantino, considerato ancora il fatto che la volta presenta delle incisioni a forma di croce. Se si esclude che possa essere stata usata per sepoltura, il ritrovamento del cocciame potrebbe far ipotizzare un uso della Grotta a scopo rituale o anche di abitazione.

Incisioni nella Grotta della Signora

La Grotta dei Santi, in contrada Baravitalla, è una grotta abbastanza ampia, di forma rettangolare.
Nella Grotta dei Santi sono ancora oggi visibili tracce di pitture, ormai ridotte in pessime condizioni, che raffigurano 36 santi. Ad oggi, le figure dei santi raffigurati sono ben visibili; il danno è nei volti delle figure stesse che sono state manomesse; la tradizione popolare vuole che siano state manomesse da qualcuno in cerca di monete nascoste dietro la bocca.

Grotta dei Santi

Più in basso rispetto alla Grotta della Signora si trova un modesto poggio chiamato "Cuozzu" (cozzo). Qui si trova il santuario di San Nicola, detto anche della Madonna, una grotta di metri 4 per 4,50 circa, dove resistono ancora pitture di età bizantina. In una figura degli affreschi, che dovevano coprire un tempo le pareti, si può individuare S. Nicola, con la barba, coperto da un pallio e la scritta N(I) (C) OL(A) US sopra la testa.

È raffigurata inoltre una Madonna in atteggiamento di porgere una guancia al bambino, privo però del volto. Sul pavimento c'è una piccola fossa forse per uso di fonte battesimale.

Nella parte nord, molto vicina a Modica, si trova la necropoli di Baravitalla dove è stata rinvenuta la monumentale tomba con prospetto decorato da dieci lesene e perfettamente conservata. Risale al periodo tardoantico l'imponente e vasta necropoli costituita da catacombe e piccoli ipogei funerari.

Per la singolarità e per la decorazione sul prospetto desta attenzione una piccola tomba ricavata nella parete di una balza rocciosa. Ai lati dell'ingresso, dalla caratteristica forma trapezoidale, sono stati intagliati nella parete rocciosa nove finti pilastri - 4 a sinistra, 5 a destra - che danno alla parete di prospetto una dimensione estetica di singolare rilievo, chiaramente con lo scopo di sottolineare l'importanza del monumento sepolcrale forse destinato a un personaggio di rango primario.

Baravitalla

Più a sud si trova il Castello Siculo, una vera e propria fortezza scavata nella roccia. La singolarità del Castello sta soprattutto nella inconsueta architettura dei suoi quattro piani, collegati fra loro da scale interne ancora visibili, con incavi per l'arrampicata e da scale esterne il cui crollo ha messo allo scoperto gli ultimi piani. Gli ambienti sono quasi tutti di forma rettangolare o quadrata con nicchie alle pareti e presentano gli incavi delle porte e delle finestre.

Castello Siculo

In posizione soprastante rispetto alla chiesa di San Nicola, si trova la chiesa di San Pancrati. Si tratta di una delle più antiche chiese del territorio ibleo, risalente alla metà del VI secolo. È una piccola basilica bizantina a tre navate con presbiterio a triconco, costruita con blocchi megalitici in calcare tenero; oggi ci rimangono solo parte dei muri esterni e delle absidi, nonché tracce di un antico pavimento in calcare e di un successivo in cocciopesto. È l'unico esempio di costruzione non rupestre della Cava.

La catacomba di San Marco si trova nella parte finale della Cava. È costituita da un corridoio lungo 40 metri circa, sui cui lati si trovano, in successione, più tombe. Sul lato sinistro dell'ingresso molto ampio si dirama un corridoio secondario. Il corridoio principale, nella parte finale, rischiarato da tre lucernari, si allarga per far posto, al centro, a due tombe a baldacchino. Complessivamente si contano più di 250 tombe. 

Tombe a baldacchino

Il fortilitium era un castello difeso dagli strapiombi naturali e da un fossato che si poteva superare tramite un ponte levatoio. Si entrava nel castello attraverso un grande portale di legno fiancheggiato da altre due porte più piccole. Oggi non restano che poche mura che resistettero al terremoto del 1693. 
Interessante da visitare è la scuderia, un'enorme grotta dove venivano custoditi i cavalli del Fortilitium. Vi sono ancora le mangiatoie ricavate nella roccia e gli occhielli per legarvi gli animali.

Fortilium

Da vedere anche le Grotte Cadute, la Necropoli Calicantone, il Villaggio Pernamazzoni, il Convento, il Palazzo Marchionale nonché i vari Monumenti di età bizantina. In questo periodo alcuni cristiani modificarono alcune grotte e ne ingrandirono altre per farne luoghi di culto.




Come arrivare
Tramite la SP70 e SP83 dal centro di Modica, altrimenti dalla SP109 e SP32 partendo dalla parte bassa di Modica.



Informazioni utili
Indirizzo : Modica, S.P. Modica-Cava Ispica snc
Provincia : Ragusa
Comune : Modica
Tel. : 0932771667

Orari ingresso : CHIUSO AL PUBBLICO fino a nuova disposizione ai sensi dell'art.2 del D.P.C.M. 8 MARZO 2020 - EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19
Biglietto singolo intero : 4,00 €
Biglietto singolo ridotto: 2,00 €



Coordinate: 36°51'01.4"N 14°50'15.6"E (36.850375, 14.837661)

Fonti:

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