Savoca



Arroccata sopra un colle roccioso dalle due punte, affacciata sul litorale ionico, Savoca è un borgo d'arte, inserito nel circuito de "I borghi più belli d'Italia", che conserva nel proprio territorio vestigia di origine medievale, rinascimentale e barocca.

E' un borgo collinare tranquillo e incantevole situato a 330 metri sul mare, paesaggio suggestivo della Sicilia autentica, lontana dal trambusto turistico della sovraffollata Taormina.

La cittadina è nota per le diciassette mummie custodite nella cripta del Convento dei Cappuccini, nonché per essere stata scelta come set del film Il padrino di Francis Ford Coppola.


Storia
Il nome deriva dal sambuco (che in dialetto siciliano si dice “Savucu”), una pianta che cresce nella zona. La cittadina fu fondata nel 1134 dal conte Ruggero ed era inizialmente costituita da una cinta muraria che proteggeva un castello.

La storia della cittadina di Savoca affonda le sue radici nell'Epoca romana, quando, secondo alcuni storici, fu fondato il primo nucleo dell'attuale centro storico. Il sito venne frequentato in Epoca bizantina e successivamente venne valorizzato in Epoca araba, a partire dal IX secolo.

Porta d'accesso sulla cinta muraria
Gli Arabi ne fecero una città murata con due porte di accesso, una delle quali ancora esistente; riedificarono l’antico Castello che, già costruito dai Pentefur, conservò sempre lo stesso nome, mentre la città fu chiamata Savoca, nome di origine araba che deriva da due parole: “Kalat e Zabut” che significherebbero “Rocca del Sambuco”. Gli Arabi introdussero la coltivazione dei gelsi, degli agrumi, del cotone e dell’albicocco.



Nel XII secolo la cittadina collinare assurse a centro principale della Valle d'Agrò acquistando il prestigio che le consentì di raggiungere un notevole sviluppo politico, religioso, economico e culturale che durò fino al XIX secolo quando iniziò la decadenza di Savoca causata dallo spopolamento dovuto alla migrazione degli abitanti verso le grandi città o fuori dalla Sicilia.

Dal 2016 Savoca ricopre il terzo posto nella classifica dei 10 villaggi più belli del mondo.



Cosa vedere
Savoca va visitata ed esplorata a piedi (per i più pigri c’è un piccolo taxi aperto), lungo le sue stradine lastricate, i suoi saliscendi e i suoi meravigliosi affacci sul mare.
Mentre percorri le strade panoramiche, la vista abbraccia mare, montagne, ripide vallate verdi, terrazzamenti coltivati, animali al pascolo, lontane città collinari, rovine e la maestosità del vulcano Etna, sullo sfondo in lontananza.


Uno dei due picchi della collina su cui sorge Savoca è sormontata da resti delle mura di un vecchio castello, risalenti al XII secolo; l’altro, da un’antica chiesa, la Chiesa del Calvario, dove si svolgono le rievocazioni pasquali.



Nel centro storico di Savoca sorgevano anticamente 17 chiese, molte delle quali sono ancora esistenti:

  • Chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta, è la Chiesa Matrice di Savoca ed è un monumento nazionale italiano dal 1910. Nella cripta sotterranea della chiesa è visitabile il putridarium, ove, nei secoli passati, si procedeva alla mummificazione delle salme dei notabili del paese che, trovavano definitiva collocazione nella cripta del locale convento dei Cappuccini.
  • Chiesa di San Michele
  • Chiesa di San Nicolò, edificata nel XIII secolo. Nel 1970, all'esterno di questo edificio sacro vennero girate alcune celebri scene del film Il Padrino di Francis Ford Coppola.
  • Chiesa del Calvario
  • Chiesa dell'Immacolata, oggi centro filarmonico dalla caratteristica struttura in legno a forma di barca, alta circa quattro metri, che ospita cinquanta posti a sedere.
  • Chiesa di San Rocco, edificata nel 1593, di cui rimangono solo le mura perimetrali e il portale in pietra.
  • Chiesa di Gesù e Maria, situata su un'altura a due passi dalla chiesa di San Michele e dal Museo, nel quartiere San Michele. Di questa chiesa restano solo le mura perimetrali adornate all'interno da preziosi fregi ed il prezioso portale in pietra.
Chiesa di San Nicolò
Come già detto, il centro di Savoca era abitato da numerose famiglie nobiliari i cui palazzi, dotati di un certo interesse artistico e storico, sono:
  • Palazzo Trimarchi: al piano terra di questo antico edificio si trova il piccolo bar in cui nel 1971 vennero girate alcune scene del film Il padrino. Il bar è ancora soprannominato "Bar Vitelli". Nel mese di aprile del 2014, Savoca e il Bar Vitelli sono stati scelti come set dello spot pubblicitario della Birra Moretti.
  • Palazzo Salvadore, del XVII secolo, versa in ottimo stato e conserva il pregevole portale ad arco in pietra arenaria. E' ubicato tra via San Michele e via Chiesa Madre.
e poi: Palazzo Crisafulli, Palazzo Scarcella, Palazzo Toscano.


Le catacombe del convento dei Cappuccini, altra meta prediletta dai turisti, sono situate a pochi passi dalla piazza centrale di Savoca e, come le famose catacombe di Palermo, ospitano una collezione di cadaveri mummificati, oltre a un assortimento di teschi in nicchie.

Palazzo Trimarchi e Bar Vitelli
Di notevole pregio anche la Casa medievale con finestra bifora del XV secolo dallo stile gotico-spagnolo, tipico della Sicilia del tardo Quattrocento. Il portale d'ingresso è ornato con gigli borbonici settecenteschi. Appartenne nei secoli scorsi alle facoltose famiglie locali dei Fleres e dei Trischitta. Tra il 1909 ed il 1927, ospitò gli uffici municipali del comune di Savoca.



Cucina
I piatti tipici del territorio di Savoca sono quelli della tradizione siciliana e messinese:

  • U piscistoccu a' ghiotta. Si tratta del pesce stocco essiccato, cucinato con abbondante olio extra vergine d'oliva, concentrato di pomodoro, olive bianche e nere, capperi, peperoncino, patate, sedano. È il tipico piatto della tradizione messinese.
  • A carni i' crastu 'nfurnata. La carne di pecora o di castrato al forno. È un piatto di origine greca, importato in Sicilia più di 2600 anni fa. Elemento base è la carne di un ovino adulto che viene cucinato senza essere sezionato dopo essere stato eviscerato e scuoiato. Le cavità interne vengono poi riempite con aromi vegetali in grande quantità; quindi si procede ad infornare l'intero animale nel forno a legna adagiandolo su delle tegole di terracotta, senza adoperare teglie.
  • U Pani cunzatu. Pane condito. Si tratta di pane casareccio locale cotto nel forno a legna e condito con olio extra vergine d'oliva locale, sale, peperoncino o, a piacimento, conserve sottolio di prodotti locali.
  • A Granita ca' zzuccarata. Si tratta della classica granita siciliana al limone, ma solo a Savoca viene servita con la zzuccarata, biscotto locale molto croccante condito con semi di sesamo.

Come arrivare
Al borgo di Savoca si arriva percorrendo l’autostrada A18: per chi arriva da Messina si esce a Roccalumera e si prosegue verso Furci Siculo e S. Teresa di Riva; chi arriva da Catania invece deve uscire a Taormina Nord e proseguire per S. Teresa di Riva. Alternativamente si può percorrere la statale 114.



Coordinate: 37°57'14.1"N 15°20'31.1"E

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