Tra i comuni di Ferla e Sortino sorge una spettacolare area
naturalistica che da lontano si mostra come un insieme di grotte a picco: la Necropoli di Pantalica. Il nome del sito sembra derivare dall'arabo Buntarigah, che significa "grotte", per l'ovvia presenza di molteplici grotte naturali e artificiali. La
Necropoli di Pantalica costituisce uno dei più importanti luoghi protostorici siciliani, utile per comprendere il momento di passaggio dall'età del bronzo all'età del ferro nell'isola. Nel 2005 il sito è stato insignito, insieme con la città di Siracusa, del titolo di Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO per l'alto profilo storico, archeologico, speleologico e paesaggistico.
La Necropoli si raggiunge attraverso dei sentieri che partono dai due comuni limitrofi di Ferla e Sortino. Tra i due sentieri quello che parte da Ferla è il meno insidioso e anche quello di maggiore interesse archeologico.
Si arriva infatti in breve tempo nelle
vicinanze di alcuni tra i più famosi resti archeologici: Sella di Filiporto.
Qui è possibile arrivare in auto ed iniziare il trekking lungo il sentiero che
conduce al villaggio di San Micidiario, all'oratorio di San Nicolicchio, all’Anaktoron e continuando, alla chiesa del crocifisso.
Il sentiero che parte da Sortino non è da meno. Molto suggestivo, è però più impegnativo in quanto richiede
una lunga camminata che attraversa il fondo valle e risale dal lato opposto (tale escursione sarà oggetto di un post dedicato).
Tombe a grotticella |
Cenni storici
Nella prima metà del XIII secolo a.C., tutti gli
insediamenti costieri scomparvero quasi all'improvviso per l'arrivo in Sicilia
dei Siculi. La popolazione indigena abbandonò la fascia costiera e cercò rifugio in
impervie e disagevoli zone montane, scelte perché rispondenti ad esigenze di
difesa, riunendosi in grossi agglomerati. Questi popoli erano legati
culturalmente a Thapsos (vedi post dedicato), il centro più importante della zona costiera, che aveva anche dei contatti con i commercianti
provenienti da Micene.
Pantalica ebbe un'importanza altalenante, perdendo importanza e quindi abitanti verso il 1000 a.C. per poi riacquistare potere nei secoli successivi.
La nascita e la successiva espansione di Siracusa determinò lentamente la
distruzione della città di Pantalica. L'area però non sarà mai del tutto abbandonata, diventando luogo di rifugio a seguito delle invasioni barbariche in epoca bizantina.
Di
questa cultura restano le vestigia del palazzo del Principe o Anaktoron, nonché
una vasta necropoli di ben 5000 tombe a grotticella artificiale, scavate nella
roccia.
Tombe a grotticella |
Cosa vedere
S. Micidiario: nei pressi dell'ingresso di Filiporto in cui
è ancora visibile un fossato del IX-VIII sec a.C. con tracce di fortificazioni
di epoca bizantina, vi è un villaggio di circa 150 abitazioni con la chiesetta
di S. Micidiario sull'orlo di un baratro. All'interno sono ancora visibili
deboli tracce di affreschi e iscrizioni murarie in pessime condizioni di
leggibilità. Si riconosce però la figura del Pantocratore fiancheggiato da due
angeli e un'altra figura, forse un San Mercurio. Il soffitto ha
un'interessante forma a doppio spiovente.
San Micidiario |
S. Nicolicchio: ai piedi dell'Anaktoron vi è un piccolo
villaggio il cui centro è l'oratorio di S. Nicolicchio, anch'esso decorato da
tracce di affresco molto rovinato. Tuttavia si riconoscono Sant'Elena e Santo
Stefano. La datazione sembra essere del VII secolo.
Particolare dell'oratorio di San Nicolicchio |
Anaktoron: un edificio megalitico di grossi blocchi di 37,5 x 11,5 m,
con diverse stanze rettangolari, evidente imitazione dei palazzi micenei.
Secondo questa tesi il principe locale (Anax), proprio come quelli micenei, comandava sulla popolazione locale.
Anaktoron |
Grotta del Crocifisso: usata come chiesa, mostra un'abside
rettangolare con resti di una crocifissione nonché la rappresentazione di San
Nicola e una Santa anonima.
Grotta del Crocifisso |
Come arrivare
Da Ferla, raggiungere il parcheggio Sella di
Filiporto attraverso la SR 11 in 15 minuti. Sulla strada si incontra un info
point su Pantalica. Lasciata la macchina, proseguire a piedi per il sentiero.
Escursione aggiuntiva per la Chiesa del Crocifisso
Dalla Sella di Filiporto proseguire lungo la strada regionale SR 11 fino al parcheggio (coincidente con la fine della strada) posto ad una distanza di 2,3 km (5 minuti di strada). Lasciata l’auto, intraprendere il sentiero, quasi pianeggiante, che porta verso la montagna fino a raggiungere la chiesa del crocifisso.
INFO UTILI
Motivi di interesse: sito archeologico e naturalistico
Percorso: Sella di Filiporto, San Micidiario, Villaggio di San Nicolicchio, Anaktoron di Pantalica
Lunghezza del percorso: circa 3.5 chilometri (andata e ritorno)
Tempo di percorrenza: circa 1,5 ore l'intero percorso (andata e ritorno)
Grado di difficoltà: E, escursionistico
Quota minima: 328 m
Quota
massima: 400 m
Contatti utili: Info
Point Avola
Tel.:
0931.1881693
Ingresso Sella di Filiporto |
Percorso per la Chiesa del Crocifisso
Lunghezza del percorso: circa 190 metri (solo andata)
Tempo di percorrenza: circa 3 minuti (solo andata)
Quota minima: 261 m Quota
massima: 278 m
Fondo valle sul fiume Calcinara |
Coordinate: 37°07'59.2"N 15°01'01.9"E (37.133115, 15.017205)
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Pantalica
https://it.wikivoyage.org/wiki/Pantalica
http://www.sicily-holiday.com/it/sicilia-riserve-naturali/35-visitare-pantalica.html
https://www.italiaparchi.it/parchi-di-arte-e-storia/necropoli-di-pantalica.aspx
http://www.siciliaccessibile.it/beni/18/riserva_naturale_orientata_pantalica.aspx
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