Thapsos (Penisola Magnisi)



La piccola penisola di Magnisi (chiamata anticamente Thapsos), fra il golfo di Siracusa e quello di Augusta, ha ospitato, fra il XV e il IX sec. a.C., un insediamento preistorico la cui prima fase di vita (XV-XIII sec. a.C.) ha dato il nome alla facies culturale più diffusa, nella Media Età del Bronzo, nella Sicilia orientale e centrale. È il centro della cosiddetta Cultura di Thapsos che in Sicilia si identifica la media età del bronzo. Il sito è localizzato sulla penisola di Magnisi, nel comune di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa.

Cenni storici
Il sito era abitato sin dall'età del bronzo cioè tra il XIV e il XIII sec. a.C. con una sua cultura detta cultura di Thapsos che succede alla cultura di Castelluccio presente nell'entroterra ma è contemporanea alla cultura della zona nord-orientale della Sicilia, di Milazzo e delle Eolie. La località era ideale come approdo dal mare per la presenza di due golfi a nord e a sud dell'istmo, divenendo subito un importante centro commerciale del Mediterraneo.


Secondo lo storico greco Tucidide, Thapsos sarebbe stata la prima sede di una colonia di greci Megaresi i quali, dopo la morte del loro sovrano, abbandonarono il sito per mancanza d'acqua e fondarono a poca distanza Megara Iblea (728-727 a.C.). Sempre a Thapsos si accampò l'esercito ateniese prima di assediare Siracusa nel corso della guerra del Peloponneso (415-413 a.C.).


Cosa vedere
Di particolare interesse la Torre di Magnisi, struttura circolare solitaria edificata nel 1806 dagli inglesi durante il protettorato sull'isola per timore di un attacco francese. Sono presenti anche alcuni bunker della Seconda Guerra Mondiale.

Mentre la parte relativa alla zona abitata è stata circoscritta e protetta da una recinzione, la necropoli (una volta svuotata degli oggetti rinvenuti, conservati al Museo Paolo Orsi di Siracusa) è rimasta abbandonata alle intemperie e alle erbacce.

Torre di Magnisi
Base cannone della seconda guerra mondiale

La necropoli è caratterizzata da tombe a grotticella artificiale con camere sepolcrali a pianta circolare scavate nella roccia. Si possono trovare anche delle sepolture a camera caratterizzate da vaste dimensioni, alzato a forma di tholos con cella circolare e vestibolo servito da dromos (per far defluire le acque del mare) o sepolture a pozzetto con nicchie più o meno riquadrate e basse panchine perimetrali, scavate dove il banco roccioso era pianeggiante. Queste sepolture erano multiple, con un numero variabile di inumati che poteva arrivare anche a cinquanta. I corpi venivano seppelliti con il loro corredo funerario. Le tombe scavate a pochi metri dalla costa e rivolte verso il mare, vicino al faro di Magnisi, presentano un canale per il deflusso dell'acqua che inevitabilmente, durante le mareggiate forti, finiva per lambire o ricoprire la lastra sepolcrale (in pietra o legno) a chiusura dello stesso sepolcro. Questa è probabilmente la più importante caratteristica della necropoli costiera di Thapsos.


Camera sepolcrale a pianta circolare

Interno camera sepolcrale a pianta circolare
Come arrivare
Una volta percorso il lungomare di Marina di Priolo, svoltare a destra per la penisola Magnisi. Un cancello segna la fine della strada percorribile in auto, consentendo il solo passaggio pedonale. Alla destra del cancello c’è uno slargo sterrato in cui è possibile parcheggiare l’auto.

Una volta oltrepassato il cancello, si percorre la strada asfaltata che costeggia i ruderi dello stabilimento industriale (si vedono anche sulla destra le tettoie relative all’area archeologica). Dopo 400 metri circa, dalla strada asfaltata si stacca un sentiero sulla sinistra, leggermente in salita, che porta ai bunker e alle tombe.




I canali di accesso alle sepolture sono visibili dal satellite.


Coordinate: 37°09'05.9"N 15°13'33.7"E (37.151650, 15.226019)


Fonti:

Tutte le immagini contenute nel presente blog sono di proprietà esclusiva dei rispettivi esecutori. Segnalate eventuali utilizzi impropri all'indirizzo serbuffer@gmail.com

Commenti