Buscemi




Buscemi è un comune siciliano di 1016 abitanti il cui nome, dall'arabo, significa "castello dell'uomo con il neo". Secondo qualcuno l'uomo dal neo sarebbe un riferimento al profeta Maometto che pare avesse sulla schiena un grande neo che venne individuato come il Sigillo dei profeti.

Vista di Buscemi dal Castello Requisenz

Buscemi possedeva in passato una grande importanza strategica e militare grazie all'ottima visuale della Valle dell'Anapo.


Cenni storici
La storia del paese ha origine nell'Età del bronzo, di cui Paolo Orsi individuò alcuni insediamenti. Fu Tucidide a parlare della fondazione della colonia greca, risalente al 644 a.C.
Il primo insediamento protourbano del luogo si rifà molto probabilmente al periodo bizantino. Resta di questo periodo la Chiesa rupestre di San Pietro.

Durante il devastante terremoto del 1693, Buscemi venne rasa completamente al suolo risultando uno dei paesi più colpiti, con la scomparsa del 41% degli abitanti. Con la ricostruzione del centro abitato, spostato rispetto al precedente sito, si ha la nascita della Buscemi contemporanea con gli esempi di architettura barocca religiosa e civile.

Gita a Buscemi




La prima tappa della gita a Buscemi è il Santuario della Madonna del Bosco (A), ricostruito dopo il terremoto del 1693 nello stesso luogo originario. Dal cortile antistante la chiesa si gode di una bella vista sul borgo di Buscemi. Riprendendo l’auto, si raggiungono i Ruderi del Castello Requisenz (B), che si erge sulla sommità del colle denominato Monte dal quale si domina uno stupendo paesaggio della valle dell'Anapo. Poco distante, di fronte alla Villetta Comunale, si trova la Fontana Grande, l'abbeveratoio posto all'entrata del paese.
La prima traccia del castello fu data dal geografo Idrisi che accenna a un forte dedicato a quello con il neo che attesta quindi l'esistenza del castrum già prima del 1154. 


Ruderi del Castello Requisenz


Percorrendo la via Giuseppe Garibaldi e poi la via Principe Umberto si arriva all'incrocio con la via IV Novembre (a scendere sulla destra) da cui si raggiunge la Chiesa ed il Vecchio Convento delle suore Domenicane (C). La chiesa, costruita nel XVI secolo insieme al convento, presenta una facciata semplice e incompleta, che ricorda quasi lo stile romanico.

Dalla via del Carmine, svoltando a destra per via XI Febbraio, all'incrocio con la via Principe Umberto si trova la Chiesa di S. Antonio da Padova (D). La chiesa fu ricostruita dopo il terremoto del 1693, dopo aver subito il crollo di una parte della struttura. Pare che la facciata dovesse essere a tre ordini ma ne fu ricostruito solo il primo a causa della morte prematura dell'architetto. E' stata definita un esempio particolare nel panorama barocco siciliano per il movimento insolito della facciata.



Chiesa di Sant'Antonio da Padova

Riprendendo la via Principe Umberto si ci ritrova (dopo un’ansa della strada) nel Corso Vittorio Emanuele sul quale si trovano in successione la Chiesa di San Sebastiano (E), il Palazzo Comunale ex Chiesa di San Giacomo e la Chiesa Madre – Natività di Maria Santissima (F).


La Chiesa di San Sebastiano, ricostruita completamente dopo il terremoto del 1693, si trova inserita al centro del paese allineata con la chiesa di San Giacomo e rialzata per ottenere un effetto di slancio. Il terrazzino antistante è chiuso da un cancello in ferro battuto guardato da due leoni in pietra. Nonostante i lavori di consolidamento, la chiesa rimane chiusa al pubblico.


Chiesa di San Sebastiano

La Chiesa di San Giacomo è una chiesa tardo barocca a pianta ellittica con atrio ovale e abside rettangolare. Dopo l'unità d'Italia fu tra i beni ecclesiastici acquisiti al demanio comunale. Non più utilizzata a scopo religioso, oggi fa parte del complesso municipale del comune e viene utilizzata come sala conferenze, iniziative culturali e mostre.

La Chiesa della Natività di Maria Santissima è la chiesa madre del paese. Completata nel 1769, è una struttura di chiaro stampo barocco. All'interno si trova il corpo imbalsamato di San Pio, proveniente dalle Catacombe di San Callisto di Roma.

Chiesa della Natività di Maria Santissima


Alla fine del Corso Vittorio Emanuele si trova la piccola Villa Comunale (G) da cui si gode di una bella vista sui Ruderi del Castello Requisenz e della Valle dell’Anapo. Si sale ancora per la via Cavour fino a raggiungere il cancello del bosco di costa Pernice (H), ultima tappa della nostra gita.

Paese museo
Buscemi è conosciuto come il paese-museo della civiltà contadina poiché conserva, all'interno del suo centro storico, un itinerario di nove unità museali, nelle quali sono riprodotti gli ambienti d’epoca: “a casa ro massaru” (la casa del massaro), “u parmentu” (il palmento), “a putia ro ferraru” (la bottega del fabbro), “a casa ro iurnataru” (la casa del bracciante), “a putia ro falignami” (la bottega del falegname), “a putia ro quarararu” (la bottega del calderaio), “u trappitu”(il frantoio) e “a putia ro scarparu e ro appuntapiatti” (la bottega del calzolaio e del conciabrocche).




Come arrivare
Dalla Maremonti (SS 124), una volta superato Palazzolo Acreide, a 6 km si trova il bivio per Buscemi sulla destra. Dopo 2 km si raggiunge il centro abitato di Buscemi.


Coordinate: 37°04'59.3"N 14°52'58.1"E (37.083131, 14.882807)



Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Buscemi

Tutte le immagini contenute nel presente blog sono di proprietà esclusiva dei rispettivi esecutori. Segnalate eventuali utilizzi impropri all'indirizzo serbuffer@gmail.com

Commenti